Il Faeto

Tour nella natura

“Il Sentiero degli Hobbit”
Ci troviamo a San Donato in Collina, una frazione di Bagno a Ripoli (provincia di Firenze) di appena 400 abitanti! San Donato è luogo magico, tranquillo e circondato da boschi e sentieri molto particolari da poter percorrere in assoluta sicurezza con la tua famiglia, bambini compresi. La natura, a San Donato in Collina, è rigogliosa, il panorama assolutamente mozzafiato e ogni cosa che vedrai conserva la tradizione e la cultura tipica toscana.

 

 

Ti proponiamo un tour di 7.5 km, chiamato “Il Sentiero Degli Hobbit”.

Gli Hobbit “sarebbero nati contemporaneamente agli uomini nelle zone orientali della terra di Mezzo. Erano essere più bassi degli Elfi e degli Uomini e persino dei nani, erano mortali e usavano abitare in buche da loro stessi scavate. Erano divisi in tre stirpi – i Pelopiedi, gli Sturoi e i Paloidi – che avevano in comune diverse caratteristiche: dita lunghe, aspetto allegro e ben pasciuto, capelli ricci e castani, piedi grandi. Gli Hobbit non amavano le avventure e le novità, mangiavano in abbondanza, vanno matti per le feste, i banchetti, i regali,, le occasioni di stare insieme e far bisboccia. Sono per natura un popolo pacifico e tranquillo, hanno molto sviluppato il senso del dovere, della lealtà e della generosità. (<> – Tolkien ).

Partiamo per la nostra ricerca del mondo degli Hobbit dall’abitato di San Donato in Collina, posto sulla strada provinciale n.1, antico borgo sul valico della vecchia via medievale che dal Valdarno superiore conduceva a Firenze. Nell’800 e nel nostro secolo fino agli anni sessante, grazie all’aria buona era luogo di villeggiatura e di ospitalità alberghiera. Da San Donato, precisamente dal centro del paese, prendiamo la via della chiesa e arrivati al cimitero, continuiamo per quella strada a sinistra. Arrivati ad un bivio, proseguiamo per la strada sulla destra, lasciandoci, poco dopo sulla sinistra Villa Gamberaia, antico casolare in pietra ristrutturato a villa. Inclusa nella villa sorge una chiesa risalente al IX secolo e dedicata a S. Michele, rifatta e attualmente chiusa al culto. Salendo ancora per questa strada sterrata, arriviamo dopo due km di percorso ad un incrocio dal quale si diramano alcuni sentieri: per Poggio Piglie (590m), per Fontesanta e a destra per Poggio Firenze. Una breve sosta sulle rive del laghetto per poi visitare, nel folto di un castagneto, il rifugio di Fonte Santa, costruito dal “popolo dell’Antella” nel 1953. Questi boschi furono luogo di scontri durante la resistenza, qui i partigiani nel 1944 riuscirono a bloccare un’ offensiva dei tedeschi organizzata con mezzi blindati e lanciafiamme.In questa zona, successivamente, i partigiani si unirono alle truppe inglesi per scendere a Firenze e liberarla. La nostra meta è Poggio Firenze (657m) dal quale è possibile spaziare con il nostro sguardo dal panorama di Firenze fino ai monti del Chianti. È in questo luogo che esisteva la più antica sede umana del territorio: una stazione paleolitica del periodo Aurignaziano. La zona doveva essere popolata da forti cacciatori di mammuth e da abili artigiani e numerose sembrano essere le tracce della loro presenza. Ma Poggio Firenze fu anche uno dei più antichi stanziamenti etruschi lungo la via commerciale che collegava Arezzo a Fiesole. Il luogo suggestivo è adatto per una breve sosta. Ma non siamo ancora entrati nel mondo degli Hobbit e di tutti gli esseri del bosco. Scendendo dal Poggio per un piccolo sentiero verso la strada campestre, finalmente, ci addentriamo in un grande castagneto e facendoci strada tra le felci proseguiamo la nostra ricerca. Finora abbiamo camminato per circa 4.5km , per un percorso in salita, un po’ faticoso, ma i nostri sforzi sono stati premiati da un paesaggio bellissimo ed integro, cosparso di belle ville e di anche case coloniche trasformate in ville. S. Donato in Collina da qui dista poco più di tre chilometri. Abbiamo ancora tempo per cercare nei tronchi di castagno cavi o nelle piccole buche ai piedi delle querce le dimore dei nostri hobbit. Ormai sfiduciati stiamo per abbandonare le ricerche, proprio allora esplode tra gli alberi una canzone simile ad una risata:

Muore il dì, non progettate
di partir: sono mattate!
Tanto bello è se restate
ed attenti ci ascoltate,
fino all’ore più inoltrate,
a cantare le ballate!
ahaha!

Erano gli Elfi, beninteso!